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Parole e suoni dalle curve, il nuovo libro di Domenico Mungo
Pubblicato il 13 Marzo 2018
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Abbiamo incontrato Domenico Mungo, autore di “@ULTRAS, Parole e Suoni dalle Curve”, per uno scambio di battute sul suo ultimo lavoro editoriale, un libro che riteniamo una lettura interessante per il pubblico di Tuttocurve.
Domenico,perchè un altro libro sulla sottocultura ultras? C’è ancora qualcosa da dire?
Sicuramente, sì. Diciamo che non è solo un libro sugli ultras, l’ennesimo sulle sottoculture ultras, perchè la letteratura contemporanea ne è piena, talvolta in maniera ridondante e superflua, che ci sono alcuni casi, anche recenti, di libri che si sarebbero potuti evitare e che questo non è un libro sulla sottocultura ultras, ma cambiando la preposizione articolata è un libro “dalla” cultura ultras che nasce e per la prima volta si mettono insieme racconti originali e epici.
E’ un libro fuori dal solito cliché dell’ultras hooligan italiota, picchiatore di tutti, che non sbaglia mai, senza macchia, cavaliere senza paura etc. unito a un approfondimento che è la summa di tutto quello che di avanguardistico nel pensiero critico rispetto al movimento ultras italiano è stato creato, soprattutto dagli anni 2000 in avanti.
C’era l’esigenza di raccontare quella parte, quella involuzione e quella deriva sia del mondo ultras che della società contemporanea degli ultimi 20 anni,
dopo che la scure della repressione si è fatta efficace ed edotta rispetto a criteri da adottare per gli ultras per poi allargarli a tutta la società civile.
Il movimento ultras in italia ha un futuro? Si dovrà evolvere sotto forme che ancora non conosce e immagina, ma che lentamente sta subendo senza accorgersene?
La tua domanda è proprio la conclusione enigmatica del pezzo che ho scritto qualche settimana fa per Il Fatto Quotidiano in occasione dei 50 anni dalla nascita della Fossa dei Leoni del Milan, e di conseguenza della esplosione di quello che noi ci ostiniamo a chiamare ancora movimento ultras italiano in realtà la disamina è molto semplice, si prende spunto da tutta quanta la storia del movimento senza stare a dire cose risapute come il parallelismo del movimento ultras con la società italiana, dalla contestazione in poi con le suggestioni della politica militante e poi la deriva del business dell’economia, degli interessi di cortile, fino ai giorni nostri con il laboratorio di repressione e tutte quelle trasformazioni.
Abbiamo definito in maniera anche presuntuosa il movimento ultras come movimento politico, anche per certi aspetti nella accezione politica classica del termine, ovvero coloro che si interessano bene o male dell’ambiente circostante, della attualità, del contesto sociale in cui vivono. Gli ultras non sono alieni hanno storie, hanno ideologie, che in alcuni casi diventano identità di una intera tifoseria, in altri casi rimangono opinioni personali, ma confluiscono nel ragionamento critico rispetto alla società di cui il calcio è immagine e quindi alla domanda se veramente si possa definire “politico” questo movimento o in realtà sia una espressione impolitica di una suggestione legata alla territorialità e a rivendicazioni di libertà individuali e di spazi liberi come manifestazione pratica del proprio essere, in questa chiave potrei dirti che forse sì, il movimento ultras italiano si è trasformato in qualcosa che ancora non riusciamo a definire, i giovani che ne fanno parte o che si avvicinano al movimento ultras in questo momento sono disorientati in maniera trasversale, come nella società civile.
Lo vediamo anche nelle elezioni politiche, coi movimenti estremisti che hanno le ribalte mediatiche, ma non hanno poi i numeri dei consensi, sia a destra che a sinistra, vedi Potere al Popolo che Casapound. Questo ci fa pensare sulla effettiva politicizzazione delle nuove generazioni. Riduciamo tutto ad una nuova guerra tra bande, come negli anni 70? Non lo so.
Il discorso è complesso e la risposta non può esser univoca, attraverso il saggio cerchiamo di dare diverse prospettive, c’è chi è assolutamente refrattario a ogni stimolo positivo per il futuro e c’è chi, tra i più giovani meno scafati e magari più disincantati e ingenui, la possibilità di un riaffermarsi come ultras.
Ovviamente sono cambiate le dinamiche, è cambiata la società sono cambiate le modalità, è cambiata la cassa di risonanza mediatica, è cambiato l’interesse dell’esecutivo nei confronti degli ultras in tutti questi anni. Le tessere ci hanno diviso e ci hanno riunito, come le morti e come tutti gli organismi il movimento ultras sarà destinato a soccombere definitivamente o a trasformarsi in qualcosa di nuovo, organico e consono ai tempi di chi vive.
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CHI E’ Domenico Mungo
Domenico Mungo (Torino, 1971) Docente di Lettere e Storia, è scrittore, saggista, giornalista, poeta ed editore.
Ricercatore di Storia e Letteratura Contemporanea e Antropologia sociale, corrispondente dall’Italia per il mensile Ballesterer Fußballmagazin di Vienna collabora con l’Università di Torino, la Technishe Universitat di Dresda e L’Universitè Sorbonne di Parigi.
Romanzi: Sensomutanti (Tirrenia Stampatori, Torino 2003/Boogaloo Publishing, Rovereto 2008). Cani Sciolti (Boogaloo Publishing, 2008). Tradotto in Germania per Burkhardt&Partner (Pasterwitz, Berlino 2011) con il titolo Streunende Koter. The Final – a cura di Three Italian Gentlemen. (Boogaloo Publishing, 2008). Avevamo Ragione Noi – Storie di ragazzi a Genova 2001. (Eris Edizioni, Torino 2016). Il Suono di Torino. Racconti Urbani con Colonna Sonora Punk. (MiraggiEdizioni, Torino 2018). Poesie: La raccolta Avevate Ragione Voi (Zona Editore, Arezzo 2010). L’audiolibro La Grande Discesa feat. Totozingaro Contromungo (I Dischi de L’amico Immaginario, Torino 2007).
Saggi: @Ultras. Parole e suoni dalle curve. Raccolta di saggi e racconti ultras. AAVV. A cura di. (Il Galeone Edizioni. Roma, 2017). Noi Odiamo Tutti. Storia del movimento ultras italiano attraverso gli striscioni politicamente scorretti – con Vincenzo Abbatantuono e Gabriele Viganò (Città del Sole, Napoli, 2010). Stadio Italia – AAVV. I conflitti del calcio moderno (Casa Usher, Firenze, 2010). Noi Siamo Il Toro – Memoria, identità e immaginazione del tifoso granata. AAVV – A cura di Stefano Radice. (Eclettica, Massa. 2016). Saggi di Domenico Mungo, Marco Peroni, Daniele Segre, Domenico Beccaria, Marco Bonetto. La prefazione di ULTRA’- Le sottoculture giovanili negli stadi europei di Valerio Marchi (RedStarpress/Hellnation, Roma, 2015). Le prefazione de Il Peschereccio di Granchi di Takiji Kobaiashy (Tokyo, 1929) – per l’edizione italiana a cura di F.Salis (Tirrenia Stampatori, Torino, 2006). Ha realizzato per Sky/Current il documentario Vanguard: Ultras Nel Bene e Nel Male (con. A. De Taddeo, 2009) e collaborato alla realizzazione della puntata dedicata a Torino del serial documentary Rotte Indipendenti (2016) di Lara Rongoni e Giacomo De Stefano per Sky Arte. Si è occupato di musica, letteratura e cinema contemporaneo per il mensile Rumore dal 2002, attualmente collabora come corrispondente dall’Italia con il mensile austriaco Ballesterer Fußballmagazin di Vienna.
Organizza, conduce e dirige eventi culturali, performance e rassegne musicali e divulgative.