Le brevi della settimana
Notizie in breve e voci dal mondo delle curve.
Settimana che vede l’attenzione dei media concentrata sui Mondiali in RUSSIA e per ora non pare succedere molto perché è evidente come il regime poliziesco di PUTIN abbia preventivamente mosso le proprie pedine per avvisare chi doveva rigare dritto, schedando tutti i possibili “protagonisti” di disordini legati alle partite.
Sette tifosi argentini sono però stati arrestati dalla polizia dopo gli scontri con i tifosi croati durante la partita di giovedì scorso. Scintille anche in area extra stadio tra decine di tifosi POLACCHi e SENEGALESI, coinvolti in una maxi rissa a colpi di pugni, calci e seggiolone.
In ITALIA, a dispetto della mancanza di campionati in corso, ha visto varie tifoserie attive sotto il profilo della comunicazione o gestione di situazioni extra-calcistiche.
Partiamo da CESENA, dove gli Ultras si augurano un futuro della squadra senza Lugaresi con un comunicato diramato via Facebook: “Per un tifoso il fallimento della propria squadra è l’ultimo dei pensieri, questa dirigenza, in questi anni, ha reso quest’ipotesi accettabile e perfino auspicabile. Un tifoso vive di sogni ed emozioni, sogna traguardi da raggiungere, vittorie rocambolesche o insperate e si emoziona per un gol o per una giocata spettacolare. Questa dirigenza è stata capace di parlare solo dei soldi che non aveva, di quelli che miseramente elemosinava e mai di sogni, quelli non potevamo permetterceli. Adesso, voltiamo pagina in fretta, il foglio bianco non ci spaventa perché c’è una storia nuova da scrivere, senza Lugaresi, perché lui non ci sarà più, ma noi ci saremo sempre in serie D come in Serie A! Adesso ci sarebbero le condizioni ideali per trasformare i sogni in realtà, una possibile proprietà solida e ambiziosa, un allenatore appassionato capace di accendere i cuori e riempire lo stadio, e noi prima certezza di questo bellissimo sogno”.
Passiamo a BRESCIA dove secondo il Giornale di Brescia, grazie ai ben 138 diffidati, in proporzione gli Ultras locali si possono definire tra i più violenti d’italia, di vero c’è di certo che a Brescia il tifo è stato falcidiato da Daspo a pioggia. A proposito di BRESCIA, si riapre in questi giorni processo per il grave pestaggio di Paolo Scaroni, massacrato di manganellate dalla Celere di Bologna negli scontri alla stazione ferroviaria di Verona nel settembre del 2005. La Corte d’Appello di Venezia ha disposto la riapertura del processo e in ottobre verranno sentiti nuovamente alcuni testimoni.
Preoccupazione diffusa a ROMA e non solo, per l’introduzione da parte della FIGC di un codice di condotta del tifoso che permetterà alle società di VIETARE L’INGRESSO ALLO STADIO AI TIFOSI SGRADITI nonostante il regolare possesso del tagliando. Lorenzo Contucci, storico avvocato difensore delle curve ha dichiarato: “Le società non possono sottrarsi a questo codice di condotta. (…) La FIGC sembra voler scegliere il pubblico, la Roma si adegua però nel momento in cui si scopre che queste sanzioni le fa proprio, lì si capirà se la Roma vorrà sostituire il suo pubblico o no: se pensiamo ad un derby ad esempio, con mezzo secondo metà Curva Sud vedrebbe il suo abbonamento sospeso”.
A UDINE a novembre si terrà il processo a 22 tifosi del NAPOLI che lo scorso novembre 2017, dopo scontri all’esterno della Dacia Arena, avevano invaso un settore della tribuna attiguo al loro settore e dedicato a circa 200 bambini delle giovanili dello Jesolo. Sono accusati di violenza privata e violenza o minaccia nei confronti degli steward che li avevano invitati ad occupare i posti indicati dal loro tagliando ricevendo minacce e insulti.
Ad ASCOLI continua il malumore della Curva verso la dirigenza del presidente Bellini, in atto varie iniziative pubbliche e di dibattito per capire l’atteggiamento del tifo organizzato nel corso della prossima stagione. A TORINO, sono stati emessi altri 11 Daspo in seguito a una maxi rissa tra tifosi granata lo scorso novembre in Piazza Santa Giulia coinvolti membri degli Ultras Granata e Banda Bayer.
A NAPOLI invece ancora guai per Gennaro De Tommaso, noto alle cronache come Genny ‘a Carogna, già in carcere per scontare una condanna a 10 anni per traffico internazionale di droga. Nella sua cella è stato ritrovato un iPhone 8 con il quale era solito comunicare all’esterno. Per lui in arrivo restrizioni e un probabile trasferimento ad altro carcere.