Quella volta del possibile gemellaggio tra Pescara e Caserta…
Diamo spazio ad un nostro fan che ci racconta di una trasferta a Caserta da parte degli ultras Pescaresi
Arrivai a Caserta ed entrai allo stadio, quel pazzo di M.B. si aggirava per la curva con una grande cesoia nera, voleva tranciare le recinzioni che separavano la curva dal campo, e lo fece.
Si parlava di un gemellaggio con i casertani, ma interessava a pochi. Una ventina di ultrà rossoblu vennero sotto la nostra curva sventolando i bandieroni, ma vennero accolti con un fitto lancio di lattine e bottiglie, qualcuno venne colpito e batterono in ritirata. Il capoultrà casertano arrivò incazzatissimo alcuni minuti dopo, venne fatto entrare in curva da un varco enorme realizzato al centro della curva, dove stavano i Rangers, venne accolto con cordialità, venne rassicurato e dopo poco se ne andò. I casertani rifecero il giro con i loro bandieroni e giunti sotto la nostra curva vennero di nuovo presi a lattinate e bottigliate. Il gemellaggio non si fece più.
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Le squadre entrarono in campo e accendemmo decine di fiaccole che vennero lanciate in campo, una di queste centrò il materasso del salto in alto che prese fuoco, la curva esultò. Il “biondo” sparava con la sua pistola razzi che esplodevano in aria, nei pressi della porta.
Il tifo si fece più intenso, il Pescrara doveva vincere, e vinse. A fine partita si fece invasione di campo, la polizia fece un po di resistenza, volò qualche manganellata ma fu sopraffatta e si fece da parte.
Una trentina di Rangers ne approfittarono per andare a provocare i casertani sotto la loro curva, loro risposero lanciando pietre ed altri oggetti che A.F. si divertì a schivare con capriole e ruote acrobatiche, cose da circo, ma gli ultras rossoblu non scesero in campo.
Uscii dallo stadio e ripresi il pullman, per le vie di Caserta un gruppetto di locali ci pedinò con i motorini, una persona sul bus si sentì male, doveva vomitare, ci fermammo e scendemmo quasi tutti, invitammo quei casertani in motorino allo scontro ma loro accelerarono e ci superarono. Dopo che il nostro amico smise di vomitare, risalimmo sul pullman e ce ne andammo da quella città di merda.