Curve malate, codice etico e caro biglietti
Qual è la situazione dellle curve in Italia? Sono malate di burocrazia, caro biglietti e divieti.
Dopo il famoso protocollo d’intesa dell’agosto 2017 sembrava che certi ambienti dello Stato e delle autorità finalmente avessero preso coscienza degli errori fatti in passato nella “gestione” delle tifoserie organizzate, dei loro spostamenti, di ciò che potevano o non potevano fare.
Con tale protocollo, infatti, veniva di fatto depotenziata la tessera del tifoso e venivano nuovamente permessi megafoni e tamburi negli stadi.
Si parlava addirittura di un’abolizione graduale della “Tessera del Tifoso”, destinata a compiersi in 3 anni. Nello stesso anno della rimozione delle barriere dalle Curve di Roma,si profilava un’altra vittoria per gli Ultras italiani, in particolare per coloro che avevano sempre rifiutato la tessera.
Questi i passi avanti principali fatti con il Protocollo, ma in realtà era chiaro già allora che la repressione avrebbe semplicemente assunto altre forme non meno dannose.
E’ troppa la coltre di diffidenza reciproca tra Ultras e Stato che si è sedimentata negli anni, è troppo il tempo passato da quando si è iniziato a parlare di repressione sull’onda emergenziale dei fatti accaduti, per pensare che essa potesse annullarsi con un semplice documento.
Lo stesso accordo del 2017, in realtà, pur venendo incontro a certe battaglie del movimento, introduceva il famigerato e sottovalutato dai più Codice Etico, ben descritto da questo nostro articolo (Calcio, tifosi e codice etico ) una forte minaccia alle libertà del tifoso/cittadino, inizialmente dai più sottovalutata o non compresa in tutta la sua potenzialità inibitoria, come se telecamere, biglietti nominali e le leggi precedenti non bastassero a rendere difficoltosa la fruizione di una semplice partita allo stadio.
Uno strumento liberticida potentissimo, in totale controllo delle società calcistiche che trova spazio e pubblicazione sui siti ufficiali delle società stesse e nel quale vengono elencati con dovizia estrema tutti gli atteggiamenti dentro e FUORI dello stadio, addirittura on- line (e quindi totalmente slegati dall’evento in sè) che possono portare a inibizioni graduali o addirittura al divieto di accesso.
Da qualche mese a questa parte infatti la repressione indiscriminata e dal sapore punitivo, complice il codice etico, è tornata alla ribalta.
Facciamo dunque una piccola panoramica della situazione nelle principali piazze Italiane e ci scusiamo se non riusciremo ad essere esaustivi, senza scordare un altro fattore caratterizzante del malcontento delle curve in questo campionato: il caro-prezzi dei settori popolari e non solo che incide pesantemente sulla scena italiana, lodevole dunque l’iniziativa degli striscioni di protesta, partita in questo caso da Parma nei mesi scorsi.
Bergamo
A Bergamo le presenze allo stadio sono ottime, c’è in pratica il tutto esaurito complice un andamento sportivo di alto profilo, e i rapporti con la società anche: non ci risultano Daspo per violazioni del codice etico, per persone in piedi sui seggiolini (tanto valeva farla a gradoni la curva), o persone che occupano un posto diverso da quello assegnato, addirittura trovano posto in curva delle postazioni dedicate ai lancia-cori (un plauso), come siamo abituati a vedere ad esempio negli stadi tedeschi.
Ma la repressione ha colpito forte: parecchi e ingiustificati daspo ai tifosi malmenati dalla polizia il 27 Febbraio scorso nella vergognosa notte di Firenze post Coppa italia (VIDEO) con responsabilità pesanti tutte ancora da definire e divieto di trasferta a Brescia per i non tesserati, ovvero in pratica per tutti gli Ultras bergamaschi. Senza considerare il caso limite e assurdo del Bocia, Claudio Galimberti, figura storica della scena ultras bergamasca e non solo e in daspo perenne da 20 anni, per un evidente accanimento personale che non trova giustificazioni.
Capitolo prezzi (Atalanta – Milan): molto alti, in tribuna minimo 40,00 € e si arriva ai 90,00 € per la Tribuna Centrale UBI BANCA, cioè non la tribuna d’onore e delle televisioni. In Curva minimo 35,00 €, idem per il settore ospiti.
Torino
A Torino la situazione è tragica. Un laboratorio in vitro di quello che potrà essere la scena desolante delle curve in tutta Italia tra 10 anni.
La Curva Sud Juventus non esiste più di fatto. Ora è popolata di turisti e tifosi casuali, occasionali attratti dallo spettacolo e totalmente slegati da logiche e dinamiche ultras. I gruppi sono stati falciati e, se le inchiesti anti – infiltrazioni mafiose potevano essere legittime (così come troverebbero motivo anche in altre grandi curve) vi è la certezza che si sia oltrepassato il limite del buon senso, visto che anche solo presentarsi allo Stadium con una maglietta o sciarpa dei Drughi, dei Viking, Tradizione o del Nucleo può essere motivo di sanzioni, inibizioni e daspo. Permane un nucleo di tifo organizzato al secondo anello.
Nel silenzio generale della società civile e nell’indifferenza di gran parte del mondo Ultras scompare una curva storica, seppur malata da tempo con evidenti problematiche interne. Molti “nemici” hanno vergognosamente deriso, alcuni invece hanno per solidarietà rinunciato alla trasferta allo Stadium. Ma se la sorte toccata agli Ultras Juve fosse quella che i piani alti stanno pensando per tutti? Una previsione facile e per la quale vorremmo essere smentiti.
Quello che è successo alla sponda granata di Torino spinge a rispondere che sì, probabilmente lo scopo è trasformare tutte le curve nella “nuova Sud” dell’Allianz Stadium. Il gruppo più intransigente del panorama Granata, quello dei Torino Hooligans da tempo posizionato in Curva Primavera per contrasti con la Maratona, è stato annientato dalle diffide con il consenso, doloso o volontario, del Torino FC.
I fatti sono noti. Durante la gara Torino – Napoli del 6 ottobre scorso, i tifosi Napoletani vengono fatti entrare in Curva Primavera, a contatto con i tifosi locali e generando un forte rischio per l’ordine pubblico data la presenza dei Torino Hooligans.
Non si verificano scontri all’interno dello Stadio, ma verso la fine del primo tempo i TH e alcuni Ultras Napoletani escono dall’impianto e vengono segnalati dei contatti fuori dallo stadio (LEGGI QUI).
L’entrata dei tifosi azzurri in Primavera, per chi mastica vita di curva e stadio, sa proprio di “trappolone”, ovvero tentativo smaccato di creare situazioni di violenza per portare a daspo e togliersi di torno voci e posizioni scomode.
La riprova si ha lo scorso 23 Novembre con Torino – Inter, quando non solo tifosi normali ma anche Ultras Interisti vengono fatti entrare con regolare tagliando in Curva Primavera. Provocazioni al coro di gesti e “dove sono gli ultrà”, ed ecco che arrivano i TH, gli Interisti caricano ed è caos (LEGGI QUI ).
Nelle ore successive vengono arrestati 5 Ultras granata, nessun Interista, e già questo deve far pensare su chi fosse il reale obiettivo da colpire. L’11 Dicembre la scure della repressione colpisce: 115 daspo, di cui 32 Napoletani, 8 Interisti e ben 75 granata, ovvero tutto il gruppo dei Torino Hooligans con 71 denunciati per violenza privata aggravata, rissa, violenza e lesioni nei confronti di incaricato di pubblico servizio.
Anche il famigerato Codice Etico non manca di dire la sua: oltre 500 sanzioni amministrative per “violazioni del regolamento d’uso dello stadio”, per una somma superiore agli 80 mila €. La fine dei TH causata dalla trappola di Torino – Inter rende noto il modus operandi della Questura Torinese, che si disfa così di un altro gruppo scomodo della metropoli Piemontese. In conferenza stampa il Questore stesso parla senza imbarazzo di “esperimento sociale”, riferendosi all’ingresso di tifoserie avversarie in Curva Primavera, e di esperimento “fatto in accordo con il Torino FC”.
Agghiacciante, ma vero.
Il 17 Dicembre però c’è il dietrofront delle autorità, che parlano di “fake news” in riferimento all’ “esperimento sociale”. La frittata però è fatta e il messaggio che doveva arrivare è stato recepito. Nessuna tifoseria dovrebbe prestarsi a simili tattiche fornendo l’assist per la propria distruzione.
Capitolo prezzi: nel moderno Allianz Stadium il costo per un biglietto nelle varie tribune va dai 68 ai 128,00 €, con promo famiglia per under 20 e donne. In Curva, ospiti compresi, il costo è di ben 43,00 €. E si parla di una semplice partita col Cagliari. Altro discorso per le partite di cartello o peggio di Coppa.
Milano
A Milano non si segnalano multe per violazioni del regolamento. La situazione sembra tutto sommato vivibile, si segnala però il divieto di megafoni e tamburi per la Curva Sud Milano in seguito alla torciata e ai “bomboni” fatti esplodere nel derby con l’Inter, comportamento che non è piaciuto ai piani alti di casa Milan e alla Digos. Sul fronte nerazzurro, ci sono gli 8 daspo in seguito agli scontri di Torino, ma non si segnala altro.
E i prezzi di San Siro? Al Milan, prendendo in considerazione Milan – Sampdoria ed escludendo le rinomate “poltroncine” del primo rosso, un biglietto laterale nello stesso anello costa 50,00 €, idem per il primo arancio. Nei primi anelli delle Curve siamo sui 35/40.00 €, nei secondi anelli tribuna dai 45 ai 30,00 €, nei secondi anelli delle curve 25,00 €.
20,00 € per gli ospiti, che comunque la partita la vedono poco o niente data l’altezza del terzo anello. Sono comunque livelli di prezzo preventivabili per i tempi che corrono e, oserei dire, più accettabili di quelli visti fin ora.
All’Inter, che registra più presenze complessive rispetto al Milan, un biglietto nel primo rosso laterale arriva ai 75,00 €, nel primo arancio si va dai 75 ai 55. Nel secondo rosso siamo sui 50, nell’arancio dai 35 ai 50. In Curva Nord 30,00€. Per gli ospiti 20,00 €. I prezzi si riferiscono a Inter – Genoa.
Roma
A Roma fin dal 2015 si segnalano sanzioni peanti per chi cambia posto in Sud e Nord, e si è arrivati da parte giallorossa a multare e diffidare lancia-cori, multati due volte nella stessa stagione.
L’Olimpico fin dagli anni delle famose “barriere” è un catino di repressione cui le due tifoserie romane stanno resistendo egregiamente e civilmente. Riconoscimento facciale, perquisizioni esasperate, striscioni non fatti entrare. Non si segnalano “daspo” per via del codice etico nonostante la forte protesta anti – Pallotta della Curva Sud.
I prezzi? Per la AS Roma 25€ nelle Curve, dai 60 ai 45 € in Tevere, dai 110 ai 65 in Monte Mario. Non disponiamo al momento dei dati per la SS Lazio.
Napoli
Insieme a Torino è probabilmente la capitale dell’attuale repressione Italiana.
Forti multe a lancia-cori e a chi cambia posto in Curva, già solo per Napoli – Brescia di fine settembre vengono multati in 32, e si arriva fino a somme di 500,00 € per sanzione.
In pratica, multando lancia-cori e chi cambia posto, si impedisce di tifare in termini “Ultras” e per la prima volta in modo così massiccio e indiscriminato, ovvero con così tante persone multate.
Cinque i daspo per “scavalcamento” durante Napoli – Verona. 45 sanzioni per “violazione del regolamento” (sostare sulle scale, stare in piedi, etc) tra fine Ottobre e inizio Novembre, in riferimento a tre partite casalinghe del Napoli.
Curva A e Curva B decidono di disertare al grido “liberi di tifare”. Il Napoli nelle scorse settimane resta incredibilmente senza sostegno casalingo. Alcuni hanno rinunciato ad assistere alle partite, una volta multati, per il rischio di una seconda multa e conseguente daspo. Pace fatta poi a dicembre.
I prezzi? Ci riferiamo a Napoli – Inter: le due Curve a ben 40,00 €, i Distinti a 70,00 €, la Tribuna Posillipo 110,00 €. Intanto i dati delle presenze allo stadio San Paolo parlano chiaro.
In generale resta il latente rischio di diffida in seguito all’accensione di torce e fumogeni e fortunatamente ci sono eccezioni positive in tal senso, con il derby di Genova e il suo spettacolo pirotecnico che tanti giornali e commentatori TV si sono affrettati a lodare, salvo poi farsi paladini del Codice di condotta o dei Daspo.
Tanta attenzione e attesa anche per le grandi coreografie del recente derby di Milano, ma nessun giornalista sembra chiedersi perché ci sia disparità di trattamento tra le varie città/tifoserie.
Può risultare illuminante questo bell’articolo di un’ottima pagina doriana, che chiede di essere Liberi di tifare.
Inoltre non dimentichiamo i divieti di trasferta, da Juventus – Napoli e Napoli-Juventus, ad Atalanta – Brescia (solo per tesserati), ma anche nelle serie minori come in Taranto – Andria. Quella del divieto è prassi consolidata, nonostante il Protocollo d’Intesa e le variazioni in materia tessera del tifoso che, ricordiamolo, da sola avrebbe, alla sua nascita, dovuto permettere di assistere sempre e comunque alle partite. Invece…
La sensazione è quella che la repressione stia facendo un preoccupante salto di qualità, in particolare tra Torino, Napoli e Roma. Il rischio di finire tutti come la Curva Sud della Juventus è tangibile. Sta agli Ultras riconoscerlo e, invece che alzare spallucce e girarsi dall’altra parte, tutelarsi e preservarsi.
Il passo successivo sarà la trasposizione del Codice Etico, dalle curve alle piazze, come già accaduto per il Daspo?