Operazione “campo impraticabile”, l’ennesima mossa che allontana dagli stadi
Si chiama “Campo praticabile” l’ultima iniziativa ideata dalle istituzioni italiane per aumentare la sicurezza negli stadi. Un’operazione, però, che rischia di aggravare ulteriormente l’altro problema che affligge il calcio: ovvero il calo di spettatori. L’emorragia di pubblico è in costante crescita da diversi anni ormai e non accenna a interrompersi. Solo nei big match si possono vedere stadi pieni, i quali nel resto delle partite rimangono tristemente vuoti.
Sempre più tifosi preferiscono vedere le partite di calcio in diretta tv (ad esempio qui), seduti sui loro divani o poltrone. La pay tv, infatti, porta nelle case di molti appassionati tutte le partite non solo della massima serie, ma anche del campionato di serie B, coprendo interamente ogni evento sportivo del weekend. Per questo la tv a pagamento è accusata di essere la vera “padrona” del calcio, e anche responsabile dell’allontanamento dei tifosi dagli stadi. Ma è davvero così? Scaricare la responsabilità sulla pay tv appare come un modo per lavarsi le mani e non affrontare i reali problemi che hanno portato a questa situazione.
La pay tv esiste pure nelle altre grandi nazioni calcistiche – vedi Germania, Spagna e Inghilterra – e trasmette tutte le partite di quei campionati. Eppure gli stadi inglesi, tedeschi e spagnoli non sono vuoti. Come mai? Le società di quei Paesi hanno amministrato meglio il gran flusso di denaro che la pay tv versa per l’esclusiva delle partite, investendolo per ammodernare gli impianti e renderli più confortevoli, aumentando così anche gli introiti, perché a quelli delle televisioni si sono aggiunti gli incassi che gli stadi pieni garantiscono.
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In Italia la visione è stata ben più cieca: ci si è accontentati dei (tanti) soldi versati dalla tv, ignorando tutto il resto. E così ci ritroviamo con stadi vecchi di 20 o 30 anni, scomodi, freddi, e che certo non invogliano i tifosi ad assistere dal vivo alle partite. L’unica eccezione è la Juventus, che ha investito su uno stadio nuovo e ora ne viene ripagata; lo “Juventus Stadium” è pieno anche nelle partite non di cartello e la società si trova fra le mani un vero e proprio gioiellino. L’impianto è funzionale e moderno, e come quelli europei mette al centro la partita, sì, ma la circonda di attività (museo della squadra, ristoranti, bar etc) utili a far vivere lo stadio non soltanto per 90 minuti ogni due settimane.
A ciò bisogna aggiungere la violenza, a cui settimanalmente ormai gli stadi fanno da teatro. Gli scontri fra tifosi sono all’ordine del giorno e talvolta – vedi la finale di Coppa Italia – ci scappa pure il morto. Per questo il Governo ha deciso di dar vita ad una serie di iniziative che compongono l’operazione “Campo praticabile”. Ad illustrare il progetto è stato Angelino Alfano, ministro dell’Interno, insieme al capo della Polizia ed ai responsabili del'”Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive”. Ogni fine settimana le forze di polizia impiegheranno circa 4 mila agenti in tutti gli stadi per garantire la massima sicurezza degli spettatori.
Da qui alla fine dei campionati di A, B e Lega Pro saranno circa 200 mila gli uomini che verranno utilizzati per fare in modo che le partite si svolgano nelle condizioni più sicure. Inoltre le nuove regole dell’iniziativa “Campo praticabile” impediranno a circa 5 mila tifosi l’acquisto dei biglietti delle partite, poiché sono sottoposti al “Daspo” e dunque non graditi negli stadi. Per coloro che dovessero tentare di aggirare tale normativa, è previsto l’immediato arresto. La Polizia, inoltre, potrà fare affidamento su nuovi strumenti: sorveglianza speciale per chi causa disordini, Daspo di gruppo, estensione dello stesso per i recidivi fino a 8 anni e arresto differito in caso di episodi di razzismo.
L’operazione “Campo praticabile” è stata ideata, secondo le parole del ministro Alfano, per riportare le famiglie negli stadi, in un ambiente più sicuro e meno violento. Secondo Alfano si tratta della mossa giusta, e si dice fiducioso del fatto che “i tifosi sapranno cogliere questa nuova opportunità”. “Gli incidenti della scorsa stagione”- afferma sicuro -“non dovranno assolutamente ripetersi”.