Racconto di una trasferta con scontri ad Ancona (Ancora-Pescara 82-83)
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un ultras Pescarese che racconta la sua trasferta ad Ancona con scontri tra tifosi rivali…
Vi racconto di due trasferte significative che feci agli inizi degli anni 80, nel campionato 82-83 per l’esattezza.
In quel periodo il Pescara militava in serie C, ma lottava per la promozione per cui c’era un certo entusiasmo e la squadra aveva un grande seguito anche fuori casa.
Si annunciava una bella trasferta per i pescaresi, quella di Ancona, piuttosto vicina, e così io tredicenne convinsi mio fratello maggiore a portarmi con sé e i suoi amici.
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Entrato allo stadio di Ancona mi accorsi che era presente una sola curva, che avremmo dovuto condividere con gli ultras locali, i quali erano sistemati ai margini della stessa, sulla destra. Noi eravamo circa 2.000 e occupavamo lo spazio sulla sinistra ma più centrali, non c’erano barriere divisorie e nemmeno la polizia a dividerci, eravamo solo noi e i tifosi locali. Io mi sistemai al centro del gruppo , lontano da eventuali casini. Il tifo saliva di tono di minuto in minuto, eravamo padroni dello stadio.
Gli anconetani ci misero un po’ per organizzarsi, come colti di sorpresa dalla nostra massiccia presenza, ma alla fine divennero un folto gruppo anche loro. La tensione si tagliava a fette e non c’era aria di gemellaggio, anzi.
Dopo una prima fase di cori ironici e ingiuriosi, i Rangers decisero che era tempo di rompere gli indugi. Una gigantesca rissa scoppiò improvvisamente contro gli ultrà Anconetani e si scatenò proprio sotto le recinzioni. Volarono calci, pugni, bastonate e qualche pietra per un tempo lunghissimo; la partita passò in secondo piano, la curva era fuori controllo, fino a quando entrarono una ventina di carabinieri e la situazione si fece ancora più caotica: avevano fucili spara-lacrimogeni che spararono tutti nella nostra direzione, volavano pericolosamente sopra le nostre teste e si andavano a conficcare nei cartelloni pubblicitari posizionati dietro di noi.
Poi ci fu una tregua. Alla fine della partita tutto ricominciò, ma fuori dallo stadio. Uscimmo prima noi, c’era una lunga discesa che costeggiava lo stadio, ricordo, ma prima dovevi percorrere un breve tratto in piano, che partiva dai cancelli della curva e ai bordi della strada centinaia di automobili parcheggiate. Mentre percorrevo quel breve tratto un tifoso con la sciarpa biancazzurra mi scansò, aveva un enorme sasso nelle mani che iniziò a sbattere violentemente sui cofani delle macchine, boom boom boom, dopodiché girò l’angolo e sparì dalla mia vista.
Girai la curva e iniziai la discesa e dopo una decina di metri mi accorsi che i Rangers si stavano raggruppando proprio all’inizio di essa e ce ne erano tanti, mi chiesi cosa stessero facendo e dopo un po’ capii. Improvvisamente cominciarono a correre, occupavano tutta la sede stradale e io fui preso dal panico, riuscii a rifugiarmi insieme a mio fratello e ad altre persone dentro un portone; lì incontrai un mio compagno di scuola.
Fuori vidi passare l’orda e i rumori che si sentivano facevano pensare ai botti di fine anno. Quando dopo circa un minuto uscii, vidi che le macchine erano quasi tutte distrutte, ma non era ancora finita. Due tifosi dell’Ancona a bordo di un Vespone stavano seguendo a distanza di sicurezza il gruppone dei Pescaresi, ricordo che il tizio seduto dietro era particolarmente grosso, ma alcuni dei Rangers si accorsero della loro presenza e in cinque o sei si staccarono dalla coda del gruppo per affrontarli; uno di loro raggiunse i due sul Vespone e scaricò una mitragliata di pugni contro quello grosso che non fece in tempo a smontare dal sellino, i due caddero e vennero assaliti anche dagli altri; sbucato dalla curva arrivò correndo un anconetano che si esibì in uno spettacolare calcio volante stile Bruce Lee ma mancò il bersaglio e si schiantò contro un’auto.
Dopo alcuni secondi arrivarono i Carabinieri e ci fu il fuggi fuggi, ma qualcuno venne beccato. A quel punto affrettai il passo e raggiunsi il pullman per tornare a casa. In quella domenica vennero sottratti agli anconetani due striscioni “Ancona korps” e “Red Fable”.
(immagini prese dal sito solopescara.com)
il racconto abbastanza veritiero,ma visto solo x da visone pescarese(che merita tutto il mio rispetto )…striscioni erano stati buttati fuori da sgabuzzino stadio da bigliettai…li avevate smplicemente raccolti..il groppo dei ranger ..perse sicurezza nel tempo che passava,,ci scontrammo lungo il viale e arrivammo sotto vostro pulman,,foto che non possiedo piu ritraeva un vostro steso..altri furono raccolti in vari portoni dove si erano nascosti..da..i carabinieri e scortati..uno era scappatto talmente lontano..torno in treno..quindi date e prese..io sono un sessantene..grazie ricordato mia gioventu,e massimo rispetto x tifoseria biancazzura,grazie di nuovo x ricordi..con affetto anche se non ti conosco ,sinceramete..
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